Una domanda provocatoria che nasconde una risposta articolata. Sono infatti usciti i risultati dell’indagine sulle competenze degli adulti realizzata dall’OCSE. L’ultima ricognizione è stata effettuata nel 2023 in 31 Paesi ed economie del mondo e in Italia è stata realizzata dall’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche).
L’indagine
Ma cosa è andata a misurare nello specifico questa indagine? I macro-ambiti principali sono tre: literacy, numeracy e adaptive problem solving.
Il primo ambito definisce la capacità di lettura e comprensione di testi scritti, il secondo misura la capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche e il terzo la capacità di raggiungere il proprio obiettivo in una situazione dinamica e senza una soluzione immediata a portata di mano. Questioni che afferiscono alla nostra vita di tutti i giorni, insomma: l’indagine mira proprio a misurare il modo in cui le persone affrontano la vita quotidiana e i problemi che normalmente si pongono loro.
Come siamo andati?
In generale, così e così. Se da una parte l’Italia vede dei punteggi che raggiungono la media OCSE, in generale al Nord e al Centro, i punteggi del Sud sono significativamente più bassi e fanno precipitare la media. Prima di esaminare nel dettaglio i punteggi nei tre macro-ambiti, è però opportuno riportare qualche analisi più generale.
In Italia, i giovani (16-24 anni) mostrano livelli di competenza più alti rispetto a persone più “mature” (55-65 anni). Inoltre, chi ha un titolo di studio pari o inferiore alla licenza media presenta valori di competenza nettamente inferiori a chi ha raggiunto percorsi di istruzione più elevati. Purtroppo, in Italia solo il 20% delle persone tra i 25 e i 65 anni possiede un titolo di studio terziario e il 38% ha un titolo di studio inferiore al diploma.
Inoltre, soprattutto per quanto riguarda l’ambito della matematica e del calcolo numerico, il divario tra uomini e donne è piuttosto ampio (a favore dei primi). Nel primo e nel terzo macro-ambito, invece, non si rilevano particolari differenze di genere. Una curiosità su questo dato: se si valutano solo i punteggi di uomini e donne che hanno frequentato percorsi STEM, ovvero discipline scientifiche, ingegneristiche, matematiche e tecnologiche, il divario nell’ambito numeracy si annulla, mentre è ampiamente presente negli altri livelli di studio. Questa analisi dimostra quindi come il ridotto numero di donne che sceglie un certo tipo di percorso penalizzi pesantemente il punteggio complessivo e le competenze nell’ambito e sia dettato solamente da fattori culturali.
Per quanto riguarda la literacy, il punteggio medio in Italia è stato di 245 punti (media OCSE: 260), mettendo il nostro Paese davanti solamente a Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile. Per quanto riguarda la numeracy, il punteggio in Italia è stato di 244 punti (media OCSE: 263), con il nostro Paese davanti a Polonia, Portogallo e Cile. Nell’ultima competenza, l’adaptive problem solving, la media italiana è stata di 231 punti (media OCSE: 251), con Lituania, Polonia e Cile che hanno fatto peggio del nostro Paese.
Insomma, numeri da ultimi della classe o quasi, considerando la media dei 31 paesi OCSE oggetto dell’indagine. Come già scritto, sono le regioni del Nord e del Centro a portare l’asticella più in alto, raggiungendo questa media negli ambiti della literacy (con l’eccezione del Nord-est, che la raggiunge anche nell’ambito della numeracy), mentre i valori sono diametralmente opposti nel Mezzogiorno.
Come già accennato in precedenza, in Italia i giovanissimi tra i 16 e i 24 anni presentano punteggi di competenze superiori in tutti e tre gli ambiti rispetto alle persone tra i 55 e i 65 anni e, nel caso della numeracy, persino rispetto a quelli tra i 25 e i 34 anni. Questo dato dimostra la grande e veloce perdita di competenze con l’avanzare dell’età, fatto non poco rilevante in un Paese dallo scarsissimo andamento demografico positivo come il nostro.
Per tutti i dettagli più approfonditi, rimando al sito dell’OECD, che riporta tutte le analisi e i report in forma particolareggiata.
Tutti i dati sono estratti da: OECD (2024), Survey of Adult Skills – Reader's Companion, OECD Skills Studies, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/3639d1e2-en.