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Meta vuole lasciare l'Europa? I patemi di Zuckerberg e la concorrenza di TikTok

11/02/2022 16:48

Silvio Carnassale

Novità Social, Facebook, Instagram, meta,

Meta vuole lasciare l'Europa? I patemi di Zuckerberg e la concorrenza di TikTok

Meta lascerà davvero l'Europa? Intanto Facebook e Instagram rallentano, mentre TikTok vuole aggiornare le linee guida per la pubblicazione di contenuti.

META

 

Non è un momento apparentemente felice per il gruppo di Mark Zuckerberg. 

 

A tenere banco è senz’altro la notizia, rimbalzata subito sui media, di un possibile addio dei Social al mercato europeo. Notizia che, naturalmente, ha generato anche parecchia apprensione tra i milioni di utenti del Vecchio Continente.

 

Ma è veramente così?

 

Sì e no. Tutto è nato da un documento inviato da Meta Inc. alla Sec (Security and Exchange Commission), l’autorità americana garante del mercato. Meta asserisce che, in assenza di nuove regole che consentano il flusso dei dati tra Europa e Stati Uniti, probabilmente “non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni”.

 

La frase lascerebbe poco spazio ad interpretazione; fatto sta che, non appena la notizia si è diffusa, l’azienda ha smentito categoricamente di avere in progetto un addio all’Europa. Si tratterebbe solo di una segnalazione inerente la preoccupazione di Meta per le restrizioni all’utilizzo dei dati personali, che come sappiamo in Europa sono divenute sempre più regolamentate e che vanno nella direzione di un minore guadagno per l’azienda.

 

Il mercato europeo resta fondamentale per Meta, considerando che, nel quarto trimestre del 2021, circa 309 milioni di persone in Europa hanno utilizzato Facebook quotidianamente. Su 427 milioni di utenti attivi su base mensile, c’è stato un ricavato in pubblicità di oltre 15 miliardi di dollari (sempre nel quarto trimestre del 2021), ovvero il 47% dei ricavi pubblicitari totali.

 

 

FACEBOOK

 

Per il resto, Facebook non sta attraversando un momento roseo: tra ottobre e dicembre gli utenti sono calati e la situazione preoccupa gli analisti. Secondo l’azienda i motivi sarebbero da ricercare nelle maggiori riaperture del 2021 rispetto all’anno precedente, dove i forzati lockdown avevano prodotto un aumento dell’attività online e la concorrenza di piattaforme con TikTok.

 

 

INSTAGRAM

 

Anche Instagram sembra soffrire la concorrenza di Tik Tok. Secondo gli analisti, la crescita di utenti mensili che accedono al Social è destinata a calare dal 16,6% del 2021 al 5,8% ipotizzato di quest’anno, fino al 3,1% del 2025.

 

I Reel, divenuti ormai lo strumento più utilizzato sulla piattaforma, fanno fatica a rendere sotto il piano pubblicitari, a causa del breve lasso di tempo dedicato alla sponsorizzazione al loro interno (tra l’altro eludibile dagli utenti tramite un semplice swipe).

 

 

TIK TOK

 

La compagnia ha confermato ufficialmente di voler aggiornare le proprie linee guida per la pubblicazione di contenuti. Si tratta di un annuncio particolarmente importante, perché dimostra come il Social cerchi di ovviare ai ripetuti problemi sulla pubblicazione di contenuti borderline sulla sua piattaforma. Nello specifico, TikTok adotterà un approccio più duro nei confronti delle challenge pericolose, dei disordini alimentari e verso gli argomenti di odio bannati.

 

Per quanto riguarda le challenge pericolose, queste saranno raggruppate in una categoria a parte del regolamento, per essere più facilmente trovate dagli utenti e verranno introdotti video per aiutare i creator a pubblicare contenuti corretti (sezione “Discover”).

 

Per quanto riguarda i disordini alimentari, l’azienda cercherà di rimuovere tutti i contenuti pericolosi e di distinguere le cattive abitudini dagli effettivi problemi che potrebbero avere le persone.

 

Verranno aumentate anche le restrizioni verso i comportamenti legati ad abusi e odio, con un ulteriore aggiornamento delle linee guida.

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