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Come percepiamo la pubblicità sui Social

02/04/2022 00:22

Lorenza Tronconi

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Come percepiamo la pubblicità sui Social

Abbiamo assistito, negli ultimi anni, ad un aumento progressivo della pubblicità sui Social Media. Ma come la percepiamo? Alcuni dati dallo studio di IAS.

Abbiamo assistito, negli ultimi anni, ad un aumento progressivo della pubblicità sui Social Media. Su Facebook è ormai quasi la norma trovare annunci praticamente ovunque: nelle Stories, nel Marketplace, nel News e nel Video Feed, nell’Inbox di Messenger, etc. Ma come li percepisce il pubblico social? Sono considerati invadenti o vengono invece richiesti a gran voce?

 

L’Integral Ad Science ha condotto in gennaio il sondaggio "Social Media AD Receptivity”, cercando di capire come cambia la percezione dei consumatori con la pubblicità in-feed, che garantisce un’esperienza più fluida e riduce al minimo le interruzioni nella fruizione dei contenuti.

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Partiamo dalla considerazione che ormai i Social Media abbiano un utilizzo diffusissimo: il 98% dei consumatori italiani online naviga dalle 2 alle 4 ore al giorno con almeno un account tra i tre più accreditati, ovvero Facebook, Instagram e YouTube.

 

È qui, infatti, che incontriamo un pubblico più maturo e quindi più propenso all'acquisto. Il 91% sostiene di aver interagito almeno una volta con un annuncio sponsorizzato. Ma non solo: il 15% arriva ad acquistare il prodotto o il servizio pubblicizzato sul proprio feed.

 

I consumatori online, dunque, si sentono sempre più a proprio agio con gli acquisti via Social Media, tanto che si stima che la spesa pubblicitaria raggiungerà nel 2025 l’impressionante cifra di 1,8 miliardi di euro.

Tuttavia, questo comporta anche diverse difficoltà, sia per gli inserzionisti, che hanno a che fare con un mercato ormai saturo, sia per i consumatori, che devono districarsi tra una giungla di offerte (spesso molto simili tra loro).

 

Secondo lo studio di IAS, i consumatori sono diventati più cauti nei confronti degli annunci social. Il 30% di loro si sente scoraggiato dalla crescita di fake news, mentre più della metà incolpa i Social di mostrare contenuti sponsorizzati vicino a contenuti non appropriati; il 36%, invece, ritiene che i responsabili siano i brand stessi.

 

Al contrario, il 54% di loro afferma di ricordarsi gli annunci in-feed se rilevanti per il contenuto circostante, e il 48% ritiene alta la probabilità di acquisto del prodotto se correlato al contenuto visualizzato. 

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Gli annunci in-feed contestualmente rilevanti, dunque, aumentano la preferenza degli utenti nei confronti di quel brand.

 

È tuttavia facile apparire in cattiva luce qualora il prodotto sponsorizzato sia visualizzato vicino a un contenuto non appropriato o esprima un messaggio non in linea con la brand image.

Sta forse proprio nella “personalizzazione” dei Social il grande successo della pubblicità in-feed. Circa la metà dei consumatori italiani online ritiene che il contenuto personale dei Social Media li renda più consapevoli delle inserzioni inappropriate. La percezione di un alto livello di “esperienza” fa sì che l’utente si senta quindi più sicuro di sé quando interagisce con un annuncio in-feed rispetto a uno su open web.

 

In conclusione, la natura stessa degli annunci in-feed consente ai consumatori di vivere l'esperienza di acquisto con il minimo sforzo e disagio, rendendo i Social Media uno spazio in cui i contenuti pubblicitari non sono più solo un’opzione, ma un servizio fortemente desiderato, ormai indispensabile.

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